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Ribilanciare il portafoglio: perché ne vale la pena

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Per avere successo negli investimenti, bisogna comprare ad un prezzo basso e rivendere ad un prezzo più alto. Questa è la teoria. In pratica, serve molta disciplina. Il ribilanciamento di portafoglio può essere di grande aiuto.

Ribilanciare il portafoglio: perché ne vale la pena
 
  • Livello: Avanzato
  • Durata dell'articolo: 8 minuti
Cosa ci si può aspettare da questo articolo
Per la maggior parte degli investitori il ribilanciamento è una buona pratica in quanto consente di controllare il livello di rischio e di trarre beneficio dal fenomeno meglio noto come "ritorno verso la media".

Il fenomeno del ritorno verso la media

La teoria del ritorno verso la media suggerisce che, prima o poi, i prezzi delle attività finanziarie ritornano verso la loro media o valore medio. Ad esempio, i titoli azionari europei hanno storicamente offerto un ritorno medio di circa il 5% annuo.
Quindi se viviamo anni di performance sopra la media, vi è una forte probabilità che i tempi migliori saranno seguiti da un periodo di performance sotto la media che riporterà i prezzi verso il loro valore equo (fair value).
Il ritorno verso la media è stato studiato su molte classi di attività e paesi e grazie a questo fenomeno possiamo anche comprendere lo scoppio delle bolle. Una volta che gli investitori realizzano che un’attività è sopravvalutata, la domanda scenderà (assieme alla performance) finché i prezzi non raggiungeranno di nuovo un livello ragionevole di prezzo.
Lo stesso vale nel senso opposto, ad esempio, un'attività che sta registrando una performance inferiore alla media dovrebbe eventualmente tornare verso la sua media in quanto gli investitori realizzeranno che è sottovalutata e il prezzo si alzerà.
Gli investitori che cercano di fare market-timing con successo spesso si ritrovano ad ottenere rendimenti inferiori poiché tendono a sbagliare il momento giusto per entrare e uscire dal mercato. Questo si traduce nell'acquisto di un'attività dopo che il suo prezzo è stato gonfiato, solo per venderla in modo affrettato durante periodi di recessione, causando perdite significative. In seguito, reinvestono in un'attività che è già in fase di crescita, dando inizio a un ciclo che si ripete. Questo comportamento è noto come la strategia di acquistare ad alti prezzi e vendere a prezzi bassi, una pratica da evitare per proteggere il proprio patrimonio.
Come evitare ciò?
Il ribilanciamento è una tecnica che tiene conto di questi errori. In altre parole consiste nel vendere le attività del tuo portafoglio che registrano una performance superiore alla media e acquistare quelle che risultano essere a prezzi inferiori alla media.
In tal modo acquisti attività ad un prezzo relativamente basso e vendi quelle ad un prezzo relativamente elevato. In altre parole aquisti a prezzi bassi e vendi a prezzi alti.

Ma quanto ampio deve essere il mio volume di negoziazione e quanto spesso devo farlo?

La risposta a questa domanda risiede nella tua asset allocation originaria.
Se ad esempio hai deciso che la suddivisione del tuo portafoglio sarà composta 50:50 tra azionario e obbligazionario, effettuerai le varie negoziazioni quando tale combinazione varia significativamente.
Ad esempio, diciamo che il tuo portafoglio vale 10.000 Euro ma, dopo una buona gestione, l'azionario ora vale il 60% del tuo portafoglio e l’obbligazionario il 40%. Quindi vorrai vendere 1.000 Euro di azioni per acquistare 1.000 Euro di obbligazioni al fine di ribilanciare il portafoglio riportandolo all’asset allocation iniziale. In altre parole, la nuova asset allocation sarà 5.000 Euro in azioni e 5,000 Euro in obbligazioni.
Questo è un ottimo metodo per controllare il rischio. Se effettui il ribilanciamento, è molto probabile che la tua asset allocation devierà nel corso del tempo verso una combinazione che non hai scelto e che probabilmente non sei in grado di gestire. Dato che l'azionario tende a registrare performance superiori rispetto all'obbligazionario nel corso del tempo, un portafoglio 50:50 non ribilanciato potrebbe diventare come un portafoglio costituito dal 70% o più di azionario. In caso di crollo del mercato azionario, l’investitore avverso al rischio potrebbe facilmente vivere un momento di panico a seguito della drastica caduta del valore del proprio portafoglio, svendita di azioni e registrazione di perdite.
Il ribilanciamento ti aiuta quindi a mantenere il portafoglio in linea con la tua tolleranza al rischio assicurandoti che le attività sopravvalutate saranno vendute, riducendo la tua esposizione verso le bolle.
Questo non vuol dire che dovrai ribilanciare il tuo portafoglio costantemente. Se ribilanci troppo spesso molto probabilmente danneggerai i tuoi rendimenti perché dovrai sostenere costi eccessivi dati dalle spese di negoziazione e dalle tasse.

Ribilanciamento annuale

Probabilmente il modo più semplice per evitare un ribilanciamento eccessivo è dato dal ribilanciamento annuale. Ciò tipicamente significa che effettuerai il ribilanciamento del tuo portafoglio riportandolo alla tua asset allocation originaria una volta l'anno.
E’ un metodo molto facile e veloce ma lo svantaggio è dato dal fatto che nel corso di un periodo così lungo, ci possono essere molte variazioni, soprattutto quando i mercati sono volatili.

Ribilanciamento soglia

Un metodo più sofisticato è dato dall’uso di una soglia di ribilanciamento. In tal caso, effettuerai il ribilanciamento ogni qual volta la tua asset allocation va oltre ad una certa soglia.
Ad esempio, puoi impostare la soglia sui 5 punti percentuali. Nel caso del nostro portafoglio 50:50, ciò significa che farai il ribilanciamento ogni qual volta un’attività va oltre il 55% o scende al di sotto del 45% del tuo portafoglio.
In modo semplice ed efficace, puoi impostare delle soglie ad un livello strategico: per esempio obbligazioni versus azioni versus immobiliare, mentre se desiderate avere un miglior controllo del tuo portafoglio puoi impostarli a livello dell’ETF: ad esempio, l'azionario italiano versus l’azionario USA versus i mercati emergenti.
Il ribilanciamento soglia è la soluzione migliore tra le due: in un mercato piatto potresti non dover ribilanciare per anni. Viceversa, manterrai un forte controllo dell'esposizione al rischio del tuo portafoglio quando la situazione è incerta.
Ciò nonostante, i 5 punti percentuali sono una soglia sensibile che è ampiamente consigliata e il servizio di monitoraggio di portafoglio di justETF ti invierà una notifica ogni qual volta la tua asset allocation strategica va oltre tale soglia.
E’ necessario tuttavia tenere in considerazione che la vendita di attività finanziarie in portafogli molto ampi, possono avere delle conseguenze fiscali. Inoltre, le piccole negoziazioni nei piccoli portafogli comportano commissioni di negoziazione fisse che possono avere un impatto negativo.

Ribilanciamento del flusso di cassa

Una buona soluzione a questi problemi è data dal ribilanciamento effettuato ove possibile con nuovi apporti di capitale. Gli apporti possono essere dati da una combinazione di nuova liquidità, reddito da dividendi o reddito da interessi. Invece di vendere uno dei tuoi ETF, puoi semplicemente indirizzare i nuovi apporti verso attività sottovalutate per riportare il portafoglio all'asset allocation giusta.
Molti investitori trovano che il ribilanciamento sia un procedimento difficile in quanto va contro il loro istinto vendere l'attività “vincente” per acquistare quella “perdente”. Ricorda però che il mercato rialzista non dura per sempre e che il ritorno verso la media deve essere tenuto in considerazione. I mercati volatili favoriscono il ribilanciamento e il tuo successo nel lungo termine risiede nella disciplina, nel controllo del rischio e nell'acquisto a prezzi bassi e vendita a prezzi elevati.
Ribilanciamento di portafoglio con inclusa la generazione automatica della lista degli ordini

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