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Quanto rischio dovreste prendere?

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“Quanto rischio sono disposto ad accettare quando investo i miei risparmi?” Molti investitori si fanno questa domanda. Vi mostriamo come determinare la vostra personale tolleranza al rischio e a creare il portafoglio più adatto per voi.

Quanto rischio dovreste prendere?
 
"I rendimenti passati non sono un indicatore affidabile dei rendimenti futuri." Questa frase di avvertimento è presente su ogni documento chiave per gli investimenti e rappresenta un reminder che investire comporta sempre dei rischi e che i rendimenti del passato non possono continuare all’infinito. 

Ma mentre è vero che la storia non si ripete, sappiamo che comunque può insegnarci tanto. Sappiamo che i rendimenti passati contengono delle informazioni sul rischio e possono aiutarci a prendere alcune decisioni strategiche di portafoglio, così come allo stesso tempo i dati meteorologici ci dicono qualcosa sul clima della nostra nazione anche se non possiamo prevedere con accuratezza le previsioni della prossima settimana. 

I dati del lungo periodo ci aiutano a comprendere i comportamenti delle classi di attività e possono essere utilizzati per assestare il rischio ed il rendimento nei modelli di portafoglio.

Grazie alle nostre ipotesi di lavoro, possiamo utilizzare la conoscenza per personalizzare i nostri portafogli e adattare i rendimenti attesi, rischio individuale e orizzonte temporale.
 

Dal confronto tra i rendimenti storici possono rilevare ottime informazioni

Possiamo avere molte informazioni sulla passata asset allocation confrontando portafogli con elevato e basso profilo di rischio rendimento.

Potete vedere come tutto ciò entra in gioco quando confrontiamo la performance di un portafoglio globale azionario (100% azionario) basato sull’indice MSCI World con un portafoglio obbligazionario sui titoli di Stato tedeschi (100% obbligazioni).
 
Il nostro confronto assume le seguenti ipotesi: Quando sviluppiamo i numeri, la simulazione evidenzia importanti differenze sia nella volatilità che nel rendimento fra azioni e obbligazioni:
 

Rendimento annuale di un portafoglio puramente obbligazionario dal 2001 al 2020

Allocazione azionaria pari a 0%

Allocazione azionaria pari a 0%
Fonte: Ricerca di justETF; Al 31/01/2021
 

Allocazione azionaria pari a 100%

Allocazione azionaria pari a 100%
Fonte: Ricerca di justETF; Al 31/01/2021

Le obbligazioni hanno rappresentato la nostra protezione difensiva durante questi periodi. Hanno avuto dei rendimenti moderati in tempi di crisi, mentre il portafoglio azionario ha mostrato elevata volatilità caratterizzata da violenti ribassi. 

Nonostante la situazione drammatica, il portafoglio azionario ha comunque realizzato un rendimento annuale del 5,0% contro quello del 3,8% del portafoglio obbligazionario.

Ciò risulta ancora più impressionante se consideriamo che i titoli azionari hanno subito gravi perdite durante i primi due anni e hanno subito tre crash storici all’interno del periodo in oggetto: la bolla dot-com, la crisi finanziaria globale e il collasso del prezzo azionario avvenuto in seguito alla diffusione della pandemia del Coronavirus agli inizi del 2020.

Il periodo di detenzione di un portafoglio è pertanto fondamentale per capitalizzare la performance del lungo periodo ottenuta dai titoli azionari. Nel 2020, gli investitori hanno potuto avere chiare conferme in relazione a quanto sopra menzionato. Il record del crash è stato seguito da una ripresa ugualmente rapida, tanto che gli azionari hanno prodotto un rendimento superiore agli obbligazionari durante l’anno – sempre per coloro che sono riusciti a mantenere la calma durante il crollo.

Il portafoglio dei titoli azionari ha inizialmente ottenuto dei rendimenti negativi, ma ha ottenuto forti guadagni negli anni successibili che hanno migliorato notevolmente il rendimento annuo negli ultimi due decenni.

Questo modello consente di osservare anche la fondamentale relazione che abbiamo fra rischio e rendimento. Per raccogliere i rendimenti attesi più elevati dei titoli azionari è necessario affrontare periodi di altrettanta elevata volatilità – e perdite significative.
 

Asset allocation – un pasto gratis

Si dice che l’asset allocation è l’unico pasto gratis che gli investitori hanno in finanza, e la nostra prossima tabella vi spiega il perché.

Questa volta confrontiamo il rendimento annuale di 11 portafogli con allocazioni che vanno da 0% a 100% fra azioni globali e titoli obbligazionari governativi tedeschi.
 

Simulazione del rendimento annuale dal 2001 al 2020 per varie allocazioni azionarie con rischio dallo 0 al 100%

Allocazione azionaria 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%
Rendimento annuale 3,8% 4,1% 4,3% 4,6% 4,7% 4,9% 5,0% 5,1% 5,1% 5,1% 5,0%
Massimo drawdown -4,3% -3,0% -3,9% -9,0% -15,3% -21,3% -27,2% -32,8% -38,2% -43,5% -48,6%
Anno migliore 10,1% 8,1% 9,1% 10,3% 13,3% 16,3% 19,4% 22,4% 25,5% 28,5% 31,5%
Anno peggiore -1,0% 0,1% 0,3% -3,5% -8,1% -12,6% -17,2% -21,7% -26,3% -30,8% -35,4%
Fonte: Ricerca di justETF; Al 31/01/2021
 
  • Il massimo drawdown è definito come la perdita più grande all’interno di un singolo anno. 
  • I portafogli obbligazionari diversificati sono ribilanciati annualmente.
 Il nostro consiglio: Potete anche osservare questo confronto nel Pianificatore Strategico.
I migliori portafogli in termini di rendimento durante questo periodo contenevano soltanto fra il 70% ed il 90% di titoli azionari. Questi portafogli hanno ottenuto un rendimento annuale del 5,1%, sovraperformando non sono il rendimento del 3,8% del portafoglio composto al 100% da obbligazioni ma anche del rendimento del 5% del portafoglio composto dal 100% da azioni.
 
Cosa possiamo dire sul pasto gratis dell’asset allocation? Bene, i portafogli hanno prodotto un rendimento leggermente superiore portando allo stesso tempo meno volatilità agli investitori rispetto al portafoglio composto al 100% da azioni che è più rischioso.

Il portafoglio 70% azioni ha avuto un rendimento del 5,1% a confronto del 5,0% del 100% del portafoglio 100% azioni, ed inoltre:
  • Il maximum drawdown è stato -33% a confronto con -49%.
  • Il peggiore anno è stato -22% a confronto con -35%. 
Diversificando tra titoli azionari ed obbligazionari al posto di detenere il 100% su titoli azionari vi avrebbe consentito di avere maggiori guadagni sopportando una volatilità inferiore. 

La parte alla sinistra della tabella mostra come portafogli a basso rischio possono a volta portare rendimenti migliori fornendovi maggiore protezione dalle peggiori crisi. Ad esempio: 
  • Il portafoglio contenente il 10% azionario ha ottenuto un rendimento annuale del 4,1% con un massimo drawdown del -3%.
  • Il portafoglio contenente il 20% azionario ha ottenuto un rendimento annuale del 4,3% con un massimo drawdown del -3,9%.
Entrambi i portafogli hanno sovraperformato il portafoglio con il 100% obbligazionario che ha registrato un rendimento del 3,8% all’anno e un -4,3% come massimo drawdown.

I portafogli aventi azionario per una quota del 10% e 20% non hanno sofferto neanche una perdita durante questi anni. Il peggiore rendimento annuale dei due portafogli è stato rispettivamente 0,1% e 0,3%.

Nessuno di questi due portafogli avrebbe dato molte soddisfazioni all'investitore alla fine dell’anno. I migliori anni per questi portafogli sono stati quelli con rendimenti dell’8,1% e del 9,1%.

Possiamo concludere l’analisi su tali portafogli dicendo che hanno mantenuto una volatilità piuttosto bassa durante il 2001 e il 2020. 

Al contrario, la performance di un portafoglio composto dal 100% di titoli azionari è stata del 31,5% nell’anno migliore e del -35,4% in quello peggiore.

Anche se la nostra simulazione è comunque parziale rispetto ai dati storici, ci consente di stilare alcune conclusioni che sono sempre valide:
  • La diversificazione fra azioni ed obbligazioni fornisce sempre un migliore profilo rischio rendimento piuttosto che investire il 100% soltanto in azioni o obbligazioni. 
  • I titoli azionari hanno rendimenti molto elevati durante fasi di mercato molto positive.
  • Le obbligazioni possono ridurre le perdite durante i periodi di decrescita.
  • I portafogli diversificati possono beneficiare del ribilanciamento tra classi di attività.

Il bonus del ribilanciamento

Il ribilanciamento è stato fondamentale nella sovraperformance dei portafogli diversificati.

Potete osservare tutto ciò confrontando i risultati dei nostri portafogli con e senza ribilanciamento.
 

Con e senza ribilanciamento (rendimenti annuali 2001 - 2020) 

Allocazione azionaria 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%
Con ribilanciamento 3,8% 4,1% 4,3% 4,6% 4,7% 4,9% 5,0% 5,1% 5,1% 5,1% 5,0%
Senza ribilanciamento 3,8% 3,9% 4,0% 4,2% 4,3% 4,4% 4,5% 4,6% 4,7% 4,9% 5,0%
Bonus ribilanciamento 0,0% 0,2% 0,3% 0,4% 0,4% 0,5% 0,5% 0,5% 0,4% 0,2% 0,0%
Fonte: Ricerca di justETF; Al 31/01/2021
 
  • Costi di ribilanciamento non inclusi. Bonus attuali sarebbero leggermente più bassi. 
  • I portafogli al 100% in titoli azionari ed obbligazionari non sono ribilanciati.
Il bonus di ribilanciamento annuale è stato dello 0,5% aventi il 50% ed il 70% in titoli azionari. Ciascun portafoglio diversificato ha ottenuto benefici su un periodo di 20 anni.

L’allocazione azionaria di ciascun portafoglio ha subito perdite durante la bolla dot-com. Senza il ribilanciamento annuale, i titoli azionari non sarebbero stati in grado di ritrovare il proprio peso all’interno del portafoglio che avrebbe pertanto avuto una crescita più bassa nelle successive fasi di ripresa. 

Per esempio, l’allocazione azionaria del 60% del portafoglio sarebbe diventata del 34% senza l’annuale ribilanciamento. Inoltre, il portafoglio sarebbe stato pesato per un profilo di rischio completamente differente da quello pianificato in fase iniziale, e non avrebbe performato come da aspettativa durante tutto il periodo.

Ciò mostra quanto sia importante gestire il proprio portafoglio attraverso il ribilanciamento, senza considerare anche i possibili benefici derivanti dal ribilanciamento nel tempo.
 

La lezione dell’asset allocation storica

La nostra è stata una simulazione relativamente semplice ma mostra come possiamo imparare molto dalla storia. Osservando il comportamento delle classi di attività durante gli anni, possiamo trarre delle conclusioni empiriche sulle caratteristiche dei nostri investimenti. Fatto ciò, possiamo successivamente prendere decisioni migliori sulla ponderazione dei nostri portafogli per personalizzarli a seconda della nostra tolleranza personale del rischio e dei rendimenti attesi richiesti.

Scoprite di più nella nostra guida per principianti alle strategie di portafoglio
 
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