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L’anno 2019 per gli ETF

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Molti nuovi ETF, nuovi record, costi in calo e forte crescita - Il mercato degli ETF 2019 in fatti e numeri.

L’anno 2019 per gli ETF
 
I fornitori degli ETF hanno lavorato duramente e hanno lanciato 30 nuovi ETF quotati nel terzo trimestre 2019, per un totale di 201 nuovi ETF quotati nel 2019. Il pioniere con 46 nuovi prodotti è Lyxor. Su Borsa Italiana è stato presente anche un nuovo emittente di ETF: Vanguard, secondo fornitore mondiale di ETF, che ha quotato 19 ETF. In totale sono 1248 (1030 ETF e 218 ETC/ETN) gli strumenti disponibili sul mercato ETFplus a fine settembre 2019.

In aggiunta a nuovi ETF sui mercati principali e tradizionali, sono stati quotati nuovi ETF sulle cosiddette obbligazioni verdi e su titoli azionari sostenibili. Come novità assoluta per Borsa Italiana, abbiamo la quotazione del primo ETF su società attive nel settore degli eSports (VanEck), dei primi quattro ETF su strategie sulla pendenza della curva dei tassi Europea e degli Stati Uniti (Lyxor) e del primo ETF su società dell’Arabia Saudita (HSBC ETFs).

Franklin Templeton ha quotato ETF molto interessanti che investono in Sud Corea, Cina e Brasile (a partire da 0,09%). HSBC fornisce accesso all’Arabia Saudita. Goldman e iShares consentono inoltre di investire nelle obbligazioni del governo cinese a partire da quest’anno.

Tuttavia, un numero di ETF è anche scomparso. In tutta Europa, 80 ETF sono stati liquidati e 51 sono stati oggetto di fusione con altri ETF. Nel caso di liquidazione, l’ETF ripaga agli investitori il rimanente volume del fondo, mentre nel caso di fusione, le unità in un nuovo o esistente ETF sono combinate e mantenute.
 

Forte crescita nel volume del fondi ETF

Sia gli ETF azionari che obbligazionari hanno attratto oltre 70 miliardi di Euro di investimenti nel 2019 ad oggi. Alla fine di Ottobre 2018, un totale di circa 800 miliardi di Euro sono stati investiti in ETF europei.

Anche se gli ETF stanno crescendo di interesse come prodotti per gli investitori privati, la maggior parte del capitale deriva dagli investitori istituzionali. Nonostante l’attuale situazione dei tassi di interesse, gli ETF obbligazionari sono stati quelli più popolari, con afflussi di oltre 43 miliardi di Euro (al 31 Ottobre 2019). Gli ETF sostenibili hanno anche avuto una grande popolarità con afflussi di quasi 12 miliardi di Euro. Circa 8 miliardi di euro sono stati investiti in strategie smart beta. Il rimanente volume di crescita è largamente attribuibile agli ETF azionari. Gli ETF sulle materie prime non hanno subito rallentamenti ma sono cresciuti meno rispetto alle altre classi di attività.
 

Meno trading, più liquidità

La volatilità nel 2019 è stata molto più bassa rispetto all’anno precedente e pertanto il volume di scambio degli ETF non ha raggiunto i livelli di Dicembre 2018. In ogni caso, non ci sono stati impatti sulla liquidità degli ETF.
 

ETF a basso costo

La pressione competitiva tra i fornitori degli ETF ha portato ad una riduzione generale in termini dei costi. Mentre fornitori ormai stabiliti nel mercato come iShares, Xtrackers e Lyxor hanno da tempo cominciato ad operare su portafogli tradizionali di ETF molto competitivi in termini di costi, Amundi e JP Morgan quest’anno hanno cominciato a quotare prodotti ETF molto convenienti a livello di costo a partire da commissioni pari a 0,04%. Il taglio dei costi non si è fermato con gli ETF obbligazionari. Al contrario, analizzando gli ETF sull’indice globale obbligazionario Bloomberg Barclays Global Aggregate risultano ETF disponibili a partire da 0,10% nonostante sono presenti fino a 17,000 obbligazioni differenti all’interno dell’indice.

D’altra parte, numerosi prodotti di nicchia interessanti sono stati quotati. In particolare, HANetf con un prodotto sul Kuwait (0,80%) e con un prodotto sull'innovazione sulla salute (0,75%) sono in cima alla lista.
 

ComStage è diventata Lyxor e tante altre notizie dai fornitori di ETF

La gamma dei fornitori degli ETF è anche molto in attività. La maggiore acquisizione di ComStage da parte di Lyxor non sarà implementata fino a Giugno 2020 e ciò comporterà numerose chiusure di fondi e acquisizioni. 

La Banca di Montreal (BMO) ha anche annunciato l'intenzione di ritirarsi completamente dal mercato europeo. Al contrario, la più grande banca d'investimento statunitense è entrata nel mercato europeo con diversi ETF alla fine del 2019.
 

La scomparsa della legenda degli investimenti John C. Bogle

Gli amici della gestione passiva hanno sofferto una grave perdita all’inizio dell’anno: John C. Bogle, il fondatore di Vanguard e il pioniere del primo fondo indicizzato disponibile per gli investitori privati, è scomparso a Gennaio all’età di 89 anni. Ha lasciato Vanguard, un fondo globale indicizzato e gestore di ETF - ora il più grande fornitore di fondi comuni al mondo e gestore di più di 5 trilioni di dollari statunitensi.
 

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